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tutte le fotografie sono scattate con le mie macchine fotografiche ma non sempre da me

mercoledì 2 luglio 2014

Sono un Ficcanaso



E’ tardi sono stanco e fa caldo e quel cazzo di autobus non arriva, sono in piedi da troppo tempo e sto diventando intollerante alla conversazione.
L’unica cosa che voglio è un mezzo che mi porti a casa, li finiranno i miei problemi.
Ma se penso al viaggio che mi aspetta, mi vien l’angoscia caldo-sudore-spinte….
Arriva, è pieno, ci entro a malapena, sta per chiudere le porte e di corsa arrivano due ragazze che s’infilano dentro come possono.
Siamo praticamente appiccicati, una si volta e mi sorride (carina penso) l’altra mi chiede scusa si divincola e si leva la felpa.
Caldo, rossore, imbarazzo, anche altro.
Una dice:
"Però, andare via così?”
L’altra:
“Ma Amore cosa dovevamo fare?”
Amore?
Le guardo, ma loro non mi vedono, sono in una bolla, dove esistono solo loro, immerse una negli occhi dell’altra.
Ed io capisco o immagino di capire, il prima, il presente e cosa succederà.
E mi son ritrovato a comprendere che quello sguardo è lo stesso che io ho visto in una donna innamorata di me, sicuramente anch’io ho avuto quello sguardo per una donna.
Ho realizzato che il più delle volte il sesso ha a che fare con l’amore, anche se poi l’amore non ha necessariamente a che fare con il sesso.
Ho capito che il pregiudizio finisce quando si capisce, quanto sono identici i sentimenti che si provano.
Sto parlando del diritto di ognuno di noi di avere quel piccolo sfuggente momento in cui il mondo è solo un brusio.

Sono scese mano nella mano una fermata prima della mia,
perfettamente indifferenti ai miei pensieri, felici.

Spero di non aver disturbato nessuno, ma se così fosse, me ne scuso.

Ho però imparato due lezioni.

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